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Le Figurine Antropomorfe

Fin dal 1946 gli archeologi sovietici avevano compiuto sporadici ritrovamenti di statuette femminili nel Turkmenistan meridionale e già nel primo rapporto della YUTAKE, l'organizzazione sovietica per le ricerche archeologiche in Turkmenistan, si segnalava qualche figurina in terracotta rinvenuta nell'area dell'antica Merv (MASSON M.E.: 1949). A quel tempo però si privilegiava lo studio delle antiche architetture per cui non si diede troppa importanza a questi ritrovamenti con il risultato che molti reperti scomparvero nei depositi di qualche museo circondariale oppure vennero raccolti dagli abitanti del luogo che li utilizzarono assieme ad altri reperti o come ninnoli portafortuna o per adornare qualche tomba nei piccoli cimiteri di confine con l'Iran (Ref.: UDEUMURADOV B., 2004).

Spinti dal desiderio di documentare il documentabile prima che si consumasse questa diaspora, due archeologi russi, Vadim Masson e Victor Sarianidi, pubblicarono nel 1973 il primo studio organico sull' argomento offrendo un corpus iconografico particolarmente prezioso per gli studiosi contemporanei.

Purtroppo l'assenza di informazioni sulla contestualità dei ritrovamenti rappresentava un pesante handicap; ciò nonostante i due archeologi avanzarono un primo tentativo di classificazione offrendo un quadro che in seguito si è rivelato corretto nelle linee generali anche se, per la sequenza cronologica, e stato recentemente rivisto ed aggiornato dallo stesso Masson (MASSON v.M. 2oo5). Per quanto attiene le affinità tipologiche con altri siti del Turkmenistan e dell'Oriente Antico, questo studio rifletteva owiamente una situazione anteriore al 1973 e mancava quindi di una serie di importanti tasselli acquisiti solo successivamente.

 

Distribuzione delle figurine antromorfe nell'Oriente Antico secondo Masson-Sarianidi (1973, fig.9)
Distribuzione delle figurine antromorfe nell'Oriente Antico secondo Masson-Sarianidi (1973, fig.9)

Infatti dovevano ancora cominciare gli scavi francesi di Jarrige C. e J.-F. e Quivron in Pakistan, quelli di Sarianidi in Margiana, di Francfort a Shortugai, di Hakemi a Shahdad, dell'IsMEO­-Centro Studi Ligabue a Shahr-i Sokhta, di Khoplin in Ircania. Come quelli condotti da11a nostra missione che ebbero inizio nel 1991.

In ogni caso questo lavoro consacrato soprattutto ai ritrovamenti di Altyn Depe, costituisce il punto di partenza per qualsiasi ricerca sulle statuette turcomanne e noi stessi vi faremo spesso riferimento. (...)

(ibid., p. 144-146)

Fonte: Rossi Osmida, G.: Adji Kui Oasis. Vol.I: La Cittadella delle Statuette. Venice: Il Punto Edizioni 2007.