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Lo Scavo Archeologico

Il primo colpo di badile risuonò in AK9 verso la fine del settembre 2001 durante la prima campagna nell'oasi dedicata ad interventi ricognitivi. Allora venne praticata una trincea che occupava parte della stanza n.74 messa in luce successivamente. Si rinvennero in questa occasione alcune strutture murarie a N e a S e, addossato al muro N, trovammo un grande cumulo di proiettili sferoidali in argilla.

Il settore E di AK9 prima dello scavo. Settembre 2003.
Il settore E di AK9 prima dello scavo. Settembre 2003.

Sempre in quest'occasione scoprimmo che il trench di Salvatori era occupato da una famigliola di linci persiane (Caracal caracal michaelis Heptner) che sembravano piuttosto suscettibili; per cui si decise di rimandare ulteriori interventi ad un'altra occasione preferendo approfondire l'area a S della cittadella dove vennero individuati alcuni resti di un borgo artigiano e numerosi pozzi a campana riempiti di sabbia.

Alcuni dei reperti raccolti in superficie prima dello scavo nel settembre 2003.
Alcuni dei reperti raccolti in superficie prima dello scavo nel settembre 2003.

I lavori ripresero nel settembre 2003 approfittando di una favorevole finestra climatica che aveva determinato una rigogliosa ripresa vegetativa abbastanza anomala per il Karakum. Questa condizione particolare aveva evidenziato in superficie abbastanza nettamente i principali contorni della cittadella, in particolare i confini ed il perimetro di una grande struttura quadrata verso il Nord. Si setacciò preventivamente la superficie raccogliendo diversa campionatura ceramica e numerosi reperti tra cui alcuni frammenti di sigilli in bronzo, un amuleto in steatite integro, inciso su entrambe le facce, numerose testimonianze di statuine in terracotta, integre o in frammenti; e, ancora, fusarole, perle in pietra e faience, spilloni in bronzo, pestelli da macina, frammenti di colonnine e di bastoni di comando, cuspidi e lame in selce, ecc.

Si scelse di avviare lo scavo partendo dall'angolo SW che sfumava nel takyr, per propria natura sterile e, per questo, destinato all'accumulo del materiale di sterro che, per quanto riguardava gli strati superiori, venne qui accuratamente setacciato da due operai. Si rimosse lo strato superiore degradato, di uno spessore variabile dai 5 ai 20 cm, mettendo in luce un primo tratto delle mura difensive esterne. Da questo momento lo scavo si estese dapprima verso Est, poi da SE a NE e inifne si completò procedendo da E a W.
Pulitura e segnatura delle strutture murarie leggibili in superficie.
Pulitura e segnatura delle strutture murarie leggibili in superficie.

(ibid., p. 64-67)

Fonte: Rossi Osmida, G.: Adji Kui Oasis. Vol.I: La Cittadella delle Statuette. Venice: Il Punto Edizioni 2007.